Dante verso Roma, un viaggio di fede prima della Commedia

Dante verso Roma, un viaggio di fede prima della Commedia

foto-per-articolo-evento-26-nov-2016All’Antico Borgo La Commenda il 26 novembre parte “Sapore di libri”

di Simona Mingolla

Se si vuole presentare un libro, un progetto artistico o teatrale, quale luogo migliore dell’Antico Borgo La Commenda (in Loc. Commenda, 98 a Montefiascone – dalla Cassia Nord, direzione Marta) che ospitò per ben undici anni Annibale Caro, prestigiosa personalità poliedrica (fu traduttore, poeta, numismatico, diplomatico e drammaturgo, nonché acuto suggeritore di immagini ai pittori suoi contemporanei) degli inizi del ‘500?

Ebbene, è proprio qui che sabato 26 novembre alle 20,15 la Casa Editrice Serena (VT) ha deciso di presentare in primis la seconda edizione del saggio “Dante e la Tuscia. Personaggi, luoghi, simboli e un’ipotesi suggestiva” di Giuseppe Rescifina. Contrariamente a quanto farebbe supporre il titolo, questo libro, come si legge nell’introduzione, “non intende solamente riproporre un viaggio ricognitivo sui riferimenti alla Tuscia nella “Commedia”, ma “scava in fondo”, vaglia ipotesi e argomenti, riesamina l’esperienza di personaggi e, a distanza di sette secoli dalla creazione del capolavoro, offre qualcosa di inusitato, insolito. L’autore, infatti, non si limita a commentare eventi noti riguardanti la Tuscia citati nella “Divina Commedia”, ma si avvale delle ultime ricerche dei “dantisti” per approfondire gli aspetti misteriosi, i simboli esoterici e i casi irrisolti come la localizzazione della “selva oscura”, della Città di Dite e del terribile carcere della Malta”.

Conclusosi il Giubileo straordinario della misericordia, proclamato da Papa Francesco e aperto l’8 dicembre dello scorso anno, è parso “coerente” contestualizzare la serata sul tema: “Dante verso Roma, un viaggio di fede prima della Commedia”.  Il primo Giubileo, ricordo,  fu indetto nell’anno 1300 da Bonifacio VIII, lo stesso anno nel quale Dante ambientò la Divina Commedia. Si dice che egli abbia partecipato in prima persona agli eventi giubilari a Roma passando per Viterbo. E da qui si pone un enigma: c’è un rapporto tra la “candida Rosa” dell’Empireo e la Santa giovinetta di Viterbo? Dante, quando transitò dalla città, dove all’inizio del XIV secolo la venerazione per Rosa era già molto diffusa, rimase fortemente colpito tanto da usare il nome nella parte conclusiva del suo Paradiso o si tratta di una semplice coincidenza? Un’ipotesi “suggestiva”, pur se solo a livello intuitivo, è contenuta nel libro di Rescifina insieme ad altre osservazioni inedite che verranno trattate con la partecipazione della prof.ssa Felicita Menghini Di Biagio scrittrice e profonda conoscitrice della Tuscia e dei personaggi che qui hanno risieduto. Non si tratterà, tuttavia, di una conferenza “standard”, ma piuttosto di un salotto che, in “onore ai golosi”, comprenderà una “saporita” (da qui il titolo del ciclo di incontri “Sapore di libri”) degustazione di piatti che si rifanno ai gusti di quel tempo.

Per partecipare, visto il numero limitato di posti disponibili, invitiamo a prenotare (costo a persona  € 20.00, bevande incluse) telefonando ai numeri 0761.263767 – 373.7510399.